
Sei un appassionato di giardinaggio? Il tuo hobby principale è l’orto? Ti piace consumare frutta di stagione e a km zero per cui hai piantato degli alberi da frutto? Allora questo articolo potrebbe fare al caso tuo! Uno degli aspetti che non possono prescindere dalla passione per le cura delle piante è la potatura. Scopri come effettuarla al meglio.
La potatura: di cosa si tratta?
Tra le operazioni colturali maggiormente effettuate figura la potatura. Questa, infatti, risulta molto importante per favorire un sano sviluppo della pianta e per aumentarne la propria produttività, differente a seconda della specie considerata. In cosa consiste la potatura e come è possibile che aiuti a raggiungere questi scopi? Ecco a te la risposta.

La potatura non è altro che la rimozione meccanica di rami vecchi, secchi o malati o di infiorescenze ormai appassite, mediante l’impiego di strumenti taglienti come forbici o seghe, a seconda della grandezza delle parti della pianta che devono essere eliminate e della loro resistenza al taglio. L’energia prodotta viene quindi incanalata verso gli organi rimasti.
Il risultato? La stimolazione della fioritura e della fruttificazione, senza che una parte di tale energia possa disperdersi, andando a convogliare nei rami non più molto produttivi o malati. Anche l’occhio, poi, vuole la sua parte! La potatura, infatti, consente di migliorare la forma della chioma e farla apparire più ordinata.
La potatura: quante tipologie esistono?
La stimolazione della produttività e il miglioramento dell’aspetto estetico delle piante sono solo due degli aspetti correlati con le operazioni di potatura. Ulteriori funzionalità risiedono nella possibilità, per esempio, di ridurre le dimensioni delle specie vegetali in caso di spazi ristretti o di ringiovanire una pianta debilitata e ormai vecchia.

Inoltre, la rimozione di rami in maniera consapevole ed adeguata permetterebbe anche di ottenere una migliore areazione della chioma e favorire la penetrazione di luce solare al proprio interno, così da favorire l’attivazione della fotosintesi clorofilliana anche da parte delle foglie altrimenti nascoste da quelle più esterne, avendo giovamenti anche in termini di resistenza alle malattie.
E’ proprio in base allo scopo che si vuol ottenere, che possono essere distinte varie tipologie di potatura: la potatura di formazione, la potatura di produzione, la potatura di mantenimento, la potatura di ringiovanimento, la potatura verde sono alcuni esempi di interventi che possono essere effettuati nel corso di vita della pianta.
Quando e come potare?
Definire un periodo ideale universale per effettuare una qualsiasi delle operazioni di potatura citate nel paragrafo precedente è molto complesso. I fattori che entrano in gioco, infatti, sono numerosi. A partire dalla specie vegetale considerata passando per il suo ciclo vitale e per la sua fase di crescita, fino allo scopo che la potatura ha caso per caso.

Proviamo a generalizzare in maniera indicativa per poter dare un’idea di base sulle potature in tutte le stagioni. In inverno, in genere, la potatura si effettua su piante da frutto e arbusti che, trovandosi in stasi vegetativa, non subiscono eccessivo stress. In primavera ed estate, solitamente si effettua la potatura verde.
Lo scopo di questa tipologia di potatura è rappresentato dall’eliminazione dei succhioni e dalla gestione della chioma. L’autunno, infine, è il periodo che in genere sembrerebbe essere sconsigliato per effettuare le operazioni di potatura su numerose specie di piante in quanto i tagli potrebbero indebolirle prima della stasi invernale. La potatura, insomma, è un intervento colturale che non può essere improvvisato.
Le forbici pulite: uno strumento indispensabile per la potatura
Uno degli accorgimenti fondamentali quando si effettuano tagli da potatura è l’impiego di strumentazione, forbici incluse, pulita e ben affilata. Questo dettaglio potrebbe sembrare trascurabile ma, in realtà, non può essere tralasciato se si vogliono ridurre le possibilità che le piante possano andare incontro a malattie indesiderate e a varie forme di stress.

Cosa succede, infatti, in caso di utilizzo di forbici sporche? Nel caso in cui esse siano state impiegate precedentemente per rimuovere rami malati o infetti, possono rappresentare un vettore per la trasmissione di malattie tra più esemplari della stessa specie e non solo. Proprio per questo motivo, di volta in volta, dovrebbero essere disinfettate con prodotti appositi.
Inoltre, l’affilatura delle lame dovrebbe essere controllata ed effettuata con regolarità in maniera tale da poter effettuare tagli netti e a margini uniformi, senza sfilacciature che potrebbero, anche in questo caso, promuovere il rischio di infezioni o di marcescenze. Insomma, forbici pulite e affilate stanno a significare meno traumi per la pianta!