
Per chi coltiva ortensie, vedere quei grandi fiori pieni e colorati è una soddisfazione. Ma non basta innaffiare e aspettare. La fioritura abbondante richiede cura costante, attenzione a certi dettagli e soprattutto il concime giusto. Non uno qualsiasi, ma un tipo adatto a questa pianta. È una pianta esigente, che ama un terreno particolare e ha bisogno di nutrimenti specifici.
Quale concime scegliere
L’ortensia, infatti, è una pianta acidofila. Ciò vuol dire che cresce meglio in un terreno con pH basso. Questo dettaglio è fondamentale. Un terreno neutro o troppo calcareo può bloccare l’assorbimento di sostanze nutritive. Il concime adatto è quello pensato proprio per le acidofile: contiene i giusti elementi per sostenere la fioritura senza alterare l’equilibrio del suolo.

Tra gli elementi che fanno davvero la differenza c’è il ferro. Non tanto per la fioritura in sé, ma per la salute generale della pianta. Senza abbastanza ferro, le foglie diventano gialle e i fiori possono restare pallidi. Il ferro va scelto in forma chelata: viene assorbito meglio dalle radici, anche quando il terreno non è perfetto. È un accorgimento piccolo, ma efficace.
Non serve esagerare con le dosi, ma la frequenza è importante. Un concime liquido ogni 10/12 giorni funziona bene durante la stagione attiva. Chi preferisce il granulare, può distribuirlo ogni 25-30 giorni. L’importante è non dimenticarsene. Una pianta ben nutrita produce fiori più numerosi e resistenti, mentre quelle trascurate tendono a fermarsi.
Come curare le ortensie
Oltre ai concimi specifici, vale la pena aggiungere sostanze organiche, specialmente in autunno e in primavera. Compost maturo o letame ben composto e aiutano a mantenere il terreno morbido e ricco. Questo tipo di nutrimento lento e naturale favorisce lo sviluppo dell’apparato radicale e rende la pianta più vigorosa nel tempo.

La potatura è un altro punto chiave. Se fatta male o nel momento sbagliato, può compromettere la fioritura dell’anno successivo. Va fatta a fine inverno all’inizio della primavera, prima che spuntino i nuovi germogli. Si eliminano i rami secchi, malati spezzati e si accorciano quelli che hanno già fiorito, senza toccare i rami nuovi.
Che ha ortensie molto vecchie o trascurate può intervenire in modo più drastico. Si chiama potatura di ringiovanimento e consiste nel tagliare i rami alla base. In questo modo si stimola la pianta a produrre nuovi germogli, più forti e produttivi. Non è un’operazione da fare ogni anno, ma ogni tanto può aiutare molto.
Acqua, luce e terreno
Anche la luce è fondamentale. L’ortensia ama gli ambienti luminosi ma non sopporta il sole diretto nelle ore più calde. Se riceve troppa luce diretta, le foglie si bruciano e i fiori durano poco. L’ideale è una posizione con sole del mattino o luce filtrata sotto alberi leggeri. Anche un’ombra parziale può andare bene, se c’è abbastanza luminosità.

L’acqua deve essere presente ma senza eccessi. Il terreno va mantenuto sempre leggermente umido, ma mai fradicio. Le radici delle ortensie soffrono facilmente per ristagni, che possono farle marcire. Meglio innaffiare con regolarità, ma controllando sempre che l’acqua defluisca bene. Sottovasi pieni o terreni argillosi sono da evitare.
Il terreno, infatti, deve essere ben drenato. Chi ha un terreno pesante può mescolare sabbia grossa o corteccia fine per migliorarlo. Anche la torba acida può aiutare, perché abbassa il pH e migliora la struttura. È un’operazione semplice, da fare una volta all’anno, magari insieme alla distribuzione del compost.
Alcuni errori da non fare
C’è un errore comune che rovina tutto: cambiare concime ogni volta. Bisogna ricordarsi che le ortensie sono piante abitudinarie. Quindi, se si trova una combinazione che funziona, meglio mantenerla. Alternare prodotti diversi può creare squilibri nel terreno, o introdurre sostanze in eccesso. Meglio scegliere un buon prodotto e usarlo con regolarità.

Attenzione anche alla dimensione del vaso, se lo pensi è coltivata in contenitore. Un vaso troppo piccolo limita allo sviluppo radicale e, di conseguenza, anche la fioritura. Ogni due tre anni conviene fare il rinvaso, usando un contenitore più grande e aggiungendo nuovo terriccio per acidofile. In questo modo si dà respiro alla pianta.
Infine, ogni ortensia ha il suo carattere. Ci sono varietà che fioriscono sui rami nuovi, altre su quelli vecchi. Conoscere il tipo che si ha in giardino è importante per sapere quando e come potare. E ricordarsi sempre che la pazienza è fondamentale: una pianta trattata bene impiega tempo ma poi ripaga con fioriture spettacolari.