Attenzione al terriccio sbagliato: può bloccare la crescita delle piante

Coltivare delle piante sane e rigorose richiede sicuramente molta attenzione e non semplicemente solo acqua e luce solare. Sicuramente uno degli elementi più importanti ma che spesso viene trascurato è il terriccio. La scelta del terriccio giusto va a determinare sicuramente il successo o anche il fallimento della coltivazione della pianta, sia in giardino che in vaso.

Qual è la funzione del terriccio?

Come stavamo dicendo utilizzare un territorio adatto non solo va a limitare lo sviluppo della pianta ma può addirittura bloccarne la crescita, andando a causare ingiallimento, marciume radicale o anche la morte della pianta stessa. Ciò quindi accade perché il terriccio è molto più di un semplice supporto fisico ma si tratta di un ecosistema vivo.

Quindi, bisogna conoscere molto bene le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche che vanno ad interagire direttamente con le radici. Il terriccio ideale va a svolgere delle molteplici funzioni infatti, deve innanzitutto trattenere l’umidità senza ristagni e garantire anche un’adeguata aerazione delle radici. Il terriccio deve anche garantire gli elementi nutritivi corretti.

Deve anche permettere un buono ancoraggio fisico della pianta e ospitare microrganismi benefici. Quindi, quando uno di questi requisiti viene meno, le radici non vengono a svilupparsi correttamente. Le radici sono gli organi attraverso cui la pianta va ad assorbire l’acqua e nutrienti e esse sono soffocate, danneggiate da funghi o carenti di ossigeno, la pianta smette di crescere.

Perché il terriccio sbagliato può essere dannoso

Un errore è molto comune è utilizzare lo stesso tipo di terriccio per tutte le piante, andando quindi ad ignorare le esigenze specifiche di ciascuna pianta. Infatti c’è da dire che alcune piante tendono a preferire dei soli acidi, mentre altre preferiscono dei disegni alcalini o neutri. Altri ancora come ad esempio le piante grasse o i cactus hanno bisogno di substrati drenanti.

Questi substrati oltre ad essere drenanti devono anche essere poveri di materia organica mentre altre piante hanno bisogno di terricci ricchi e ben fertilizzati. Utilizzare quindi un terriccio non adatto può comportare i diversi problemi, come ad esempio il ristagno idrico, infatti un substrato troppo compatto o con scarso drenaggio va a impedire il deflusso dell’acqua andando quindi a causare asfissia radicale e marciume.

Ci può essere anche uno scarso nutrimento, dato che un terriccio povero di sostanze nutritive è vecchio non riesce a fornire il supporto necessario alla crescita vegetativa. Ma ci può essere anche un pH sbilanciato, sia troppo alto che troppo basso e ciò va a influire sulla disponibilità degli elementi nutritivi per la pianta.

come scegliere il terriccio giusto

Per scegliere un terriccio adatto è fondamentale sicuramente conoscere le esigenze della propria pianta che si sta coltivando. Le indicazioni principali da seguire sono ovviamente il tipo di pianta che può essere erbacea, arbustiva, grassa, acidofila, da frutto e così via ma bisogna andare poi a considerare anche le esigenze idriche.

Bisogna andare a considerare se la pianta ha bisogno di ambienti umidi o secchi e bisogna andare a considerare anche le esigenze nutritive, quindi capire se ha bisogno di un terriccio ricco o leggero. Si deve poi andare a considerare anche il pH ideale, ovvero se le piante vogliono un terreno acido, neutro o basico, a seconda ovviamente delle loro esigenze.

Molti produttori offrono quindi terricci specifici per ogni categoria e queste miscele sono già bilanciate in termini di composizione, drenaggio e fertilizzante iniziale, ma è comunque molto importante andare a leggere l’etichetta per verificare la presenza di materiali, come ad esempio la torba, la fibra di cocco, la sabbia silicea, la perlite o il compost.

Come rigenerare un terriccio vecchio

Se si desidera riutilizzare un terriccio già usato è importante andarlo a rigenerare.ciò può essere fatto andando ad eliminare le radici e i residui vegetali, andando quindi a setacciare per migliorare la struttura. Vi consigliamo anche di arricchirlo con del compost maturo, dell’humus di lombrico o anche del fertilizzante naturale.

Andate poi a correggere il pH con calce agricola o zolfo a seconda ovviamente dei casi e sterilizzate con ad esempio il calore, per andare ad eliminare eventuali ristagni. Ovviamente, bisogna comunque sapere che il miglior terriccio rigenerato non sarà mai uguale a uno nuovo in termini di qualità complessiva, ma si può comunque utilizzare.

In conclusione, quindi possiamo dire che la scelta del terriccio non è un dettaglio su secondario ma è un elemento fondamentale per la cura corretta della pianta. Utilizzare un substrato sbagliato significa andare a compromettere irrimediabilmente la salute dell’apparato radicale, ottenendo quindi una scarsa crescita, delle fioriture deludenti e maggiore vulnerabilità della pianta alle malattie.

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