
Tante volte succede, decidiamo di usare l’acqua del rubinetto per annaffiare le piante. Un gesto, che pensiamo come innocuo, ma che non è mai cosi. In pochi sanno, che si tratta di una acqua molto dura, piena di calcare. Che, in tanti casi, non fa bene alla pianta, e la porta alla morte.
Prima alternativa: la perlite
Un primo sistema, che impedisce di fare sentire l’acqua cosa dura e piena di calcare, è la perlite. Si tratta, di piccoli pietre bianche, che vengono messe insieme al terriccio, come una specie di roccia vulcanica. Ha una consistenza porosa, che permette all’acqua, di poterla versare. Cosi, da non essere dura.

Per capirci meglio, è come se facesse da filtro. Anche per la presenza di sostanze, come il magnesio, e anche il carbonato di calcio. Tutte le cose, cosi, vengono poi, filtrate, nel momento in cui la pietra le assorbe. Un modo, per potere risolvere la cosa, anche in modo veloce, senza pensare a troppe cose.
La sola cosa, a cui si deve stare attenti, è la quantità. Solo cosi, si ha la certezza, che la quantità di acqua, che si mette dentro, è quella giusta. E che al tempo stesso, non sia poi cosi dura, e non possa danneggiare nessuna cosa. Insomma, un sistema, che è già stato provato.
Secondo metodo: torba di muschio
Questo elemento, va bene per le piante che si trovano dentro i vasi e dentro le fioriere. La torba ha una grande capacità di assorbire, anche le sostanze nutritive, che derivano dall’acqua. E che quindi, esistono al loro interno, fin dal primo momento, e che devono anche essere conservate.

Un modo per evitare che l’acqua possa avere troppo calcare dentro, è di lasciarla dentro la torba du muschio. E anche per tutto il corso della notte. Poi, aspettare, che le sostanze che ci sono dentro, possano anche fare il loro corso. Cosi, l’acqua diventa morbida e raggiunge, lo stadio ottimale.
Questi due sistemi, in alcuni casi, possono anche essere usati insieme: anzi, hanno anche un effetto migliore. Possono essere considerate, come un filtro. Ma non sono le uniche, ci sono ancora altre cose, che possiamo prendere in considerazione, per risolvere, il problema a monte, e non avere altri danni. E l’acqua morbida.
Terzo metodo: fare bollire l’acqua
Un terzo metodo, per rendere l’acqua morbida, è quello di farla bollire. Cosi, anche l’assorbimento, è migliore. Il calcare, in questo modo, non fa altro che essere eliminato: si deposita sul bordo della pentola, e poi tende ad evaporare, in poco tempo. Per cui, si arriva, alla soluzione ideale, e ottimale.

In alcuni casi, possono anche passare tante ore, e delle volte anche la notte. Ma alla fine, si notano delle chiazze chiare, che galleggiano in superfice: quello è il segno che le cose sono andate, per come si erano prefissate. Alla fine, si è ottenuto un ottimo risultato, sotto ogni punto di vista.
La sola cosa a cui stare attenti, è che l’acqua, venga poi raffreddata. Specialmente, prima di usarla. Non si deve mai usare acqua molto calda, per il terreno. Il rischio, è che la pianta possa morire, anche prima del tempo, e che si perde ogni speranza che si possa recuperare. Per cui, è bene fare attenzione.
Quarto metodo: fondi di caffè
Stesso discorso vale per i fondi del caffè: anche loro, sono in grado di abbassare e tanto il ph del terreno. Grazie ad esso, il terreno, diventa anche più acido. E infatti, i fondi del caffè, dopo che si usano, non devono mai essere gettati via. Sono davvero molto preziosi.

Il consiglio, è di metterli dentro l’acqua, la stessa che si usa per annaffiare, e poi decidere quanti aggiungerne, il numero non è mai prestabilito. Ma, al massimo, deve essere di trenta grammi. Poi, si deve lasciare tutto quanto, dentro l’innaffiatoio. Ed è fatto, non si deve pensare ad altro, se non al risultato.
Anche cosi, l’acqua, sarà ammorbidita al punto giusto. Le piante, non possono che amare l’acqua morbida, e senza calcare. E’ l’unica, che non permette loro di morire, e di appassire prima del tempo, ma di crescere, con i nutrienti, che servono e che sono necessari, sotto ogni punto di vista.