Come conservare i semi per la prossima stagione: il metodo corretto

I semi danno la vita! Rappresentano, infatti, un organo importantissimo della pianta, ovvero quello che consente lo sviluppo di nuovi esemplari. Proprio per questo motivo sono preziosi dal punto di vista botanico e biologico! Scopri come conservare i semi in tuo possesso al meglio, per poterli impiegare con successo l’anno successivo.

I semi: il periodo migliore per la raccolta

Nel caso in cui tu sia un appassionato di giardinaggio o il tuo hobby maggioritario sia l’orto, potresti essere in possesso di piante che ormai hanno prodotto i frutti e, di conseguenza, i semi. In alternativa, potresti aver acquistato qualche mese fa dei semi, alcuni dei quali hanno dato origine a nuove piante.

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Mentre altri, avanzati, potresti aver deciso di conservarli fino al prossimo anno. Qualsiasi sia la tua situazione, dovresti sapere che i semi sono molto resistenti e possono mantenere la propria capacità germinativa addirittura per secoli e secoli, se conservati in condizioni ideali. Il primo passo è rappresentato dalla raccolta al momento giusto.

Nel caso degli ortaggi come peperoni, cetrioli, pomodori e zucchine, i semi dovrebbero essere raccolti a completa maturazione del frutto. Per quanto riguarda le leguminose, ovvero ceci, fagioli, fagiolini e così via, dovresti attendere che i baccelli siano di colore marrone e siano seccati sulla pianta. Infine, i semi delle piante fiorite ornamentali dovrebbero essere raccolti quando le strutture che li contengono si aprono naturalmente o cambiano la propria colorazione.

I semi: come pulirli e selezionarli

Una volta raccolti, i semi ottenuti dovrebbero essere sottoposti ad operazioni di pulizia adeguate ed accurate in maniera tale da poter rimuovere i residui di polpa dei frutti, di buccia o di altri elementi “freschi” che, nel corso del tempo, potrebbero andare incontro a marciumi e allo sviluppo di muffe.

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I semi secchi sono più facili da pulire, potendoli strofinare con vigore fino alla rimozione dei residui indesiderati. I semi freschi, invece, possono essere trattati ponendoli in acqua per un paio di giorni per poi risciacquarli e asciugarli. Questa operazione è chiamata in genere fermentazione e viene solitamente effettuata sui semi del pomodoro, ad esempio.

Una volta puliti e asciugati a dovere, è giunto il momento di selezionare i semi intatti e di dimensione appropriata in maniera tale da aumentare le probabilità che possano germinare, una volta posti nel terreno l’anno successivo. Ti consigliamo di scartare i semi che alla vista appaiono danneggiati, di scarse dimensioni o in presenza di muffa.

I semi: come conservarli

I semi possono, come accennato, mantenere la propria capacità di germinare per lungo, lunghissimo tempo, ma solo in condizioni climatiche e ambientali idonee. Proprio per questi motivi i fattori che maggiormente influenzano la corretta conservazione dei semi sono la temperatura, l’umidità, la luce e l’aria. Analizziamoli, adesso, nel dettaglio.

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La temperatura ideale per la conservazione dei semi sarebbe quella inclusa in un range che va dai 5 ai 10 gradi centigradi. Gli ambienti freschi, quindi, sarebbero quelli più idonei per l’obiettivo. Ma la temperatura non basta! Un luogo fresco ma umido, infatti, potrebbe dare origine a sviluppo di muffe indesiderate.

La bassa umidità, di conseguenza, è un altro aspetto fondamentale per poter conservare al meglio i propri semi. Insomma, un luogo non solo fresco, ma anche asciutto, è indispensabile in questi casi! Anche il buon ricircolo di aria e l’assenza di luce diretta sono altri due aspetti da non tralasciare, per ovvi motivi.

Ulteriori utili informazioni

Per poter creare le condizioni migliori e avere una conservazione ottimale dei semi in proprio possesso, quindi, il primo passo è rappresentato dalla scelta di un luogo fresco e asciutto, in cui il ricircolo di aria è adeguato e in cui la luce solare non è diretta. Per aiutarci ulteriormente, può essere utile l’utilizzo di contenitori adatti.

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Alcuni esempi sono rappresentati dalle buste di carta, in grado di garantire la giusta traspirazione, se posti in ambienti adeguatamente asciutti e in cui il ricircolo di aria è sufficiente. Anche il vetro potrebbe essere valido per evitare che i semi restino in contatto a lungo con l’umidità dell’aria.

In alcuni casi, potrebbe essere utilizzato un contenitore in plastica rigida, soprattutto se l’ambiente in cui sono conservati i semi risulta essere buio e fresco. Infine, ma non per importanza, sarebbe possibile porre i semi in buste sottovuoto, soprattutto nel caso in cui si voglia garantire una ottima conservazione nel lungo periodo, superiore all’anno.

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