Come riconoscere un’orchidea stressata: i segnali da osservare

L’orchidea è uno dei fiori più belli ed esclusivi di sempre, bellissima quanto delicata, regalo unico in occasioni speciali. Coltivarla o tenerla in vaso richiede cure specifiche, perché l’orchidea teme l’umidità eccessiva e il gelo e sia la concimazione che l’innaffiatura vanno fatte in modo che sia sempre efficiente per la pianta.

Segnali e rimedi

Di norma, in tutte le piante, quando le foglie ingialliscono precocemente significa che vi è una carenza di acqua o di nutrienti. Per l’orchidea può significare inoltre che la luce non è sufficiente per innescare la corretta fotosintesi. Bisogna perciò correre ai ripari, anche se sembrano raggrinzite e bisognose di acqua aggiuntiva.

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Se i boccioli dell’orchidea, anziché aprirsi, tendono a seccarsi e a non sbocciare, molto probabilmente c’è bisogno di più acqua, oppure la temperatura è troppo calda o secca. Meglio quindi spostarla dove vi sono condizioni migliori per ottenere una buona crescita. E se le radici sono affette da marciume radicale, meglio agire subito.

Il marciume radicale, come dice il nome, si presenta quando l’umidità è eccessiva e il terreno non è ben drenato. L’acqua che ristagna, quindi, rende le radici molli e dall’odore sgradevole. Le malattie funginee possono anche estendersi alle foglie, rendendole punteggiate da macchie marroncine o persino nere. Spesso ciò dipende anche da un sole torrido.

Malattie e parassiti

Una crescita lenta, una corolla che pare afflosciarsi o foglie macchiate quindi sono tutti segni che indicano la sofferenza dell’orchidea. Vi sono prodotti specifici che possono supportare la pianta e tenere anche lontani alcuni parassiti. Di norma, gli afidi o gli acari sono quelli che maggiormente attaccano le foglie.

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Può comunque essere una buona idea intervenire subito individuando questi parassiti indesiderati e rimuovendoli con un batuffolo. Si può quindi pulire la foglia con una soluzione delicata a base di semplice acqua e sapone. Utile per le infestazioni più massive è invece l’olio di neem, oltre ovviamente a spray specifici.

Le foglie molto danneggiate o irrecuperabili sono da eliminare, per evitare che tolgano nutrimento all’orchidea o possano diffondere la medesima malattia anche alle altre. Nel caso del marciume di cui parlato prima, invece, si tratta di una condizione più seria cui si può tentare di ovviare rinvasando l’orchidea.

La casa dell’orchidea

Un’orchidea che si acquista e si invasa o si mette in giardino, potrebbe non ritrovare le medesime condizioni di quando è cresciuta inizialmente. Bisogna quindi cercare di fornirle l’illuminazione e l’irrigazione ideali che l’hanno portata a una stabilità, aggiustando magari il tiro con l’esposizione o con una concimazione ad hoc.

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Bisogna sempre prestare attenzioni alle correnti molto forti, non solo perché possono rovinare i petali facendoli cadere, ma anche perché se sono eccessivamente fredde porterebbero in sofferenza la pianta. In inverno, se fuori la temperatura è davvero rigida, soprattutto di notte sarebbe preferibile tenere l’orchidea dentro casa. Ma lontana dai termosifoni.

La delicatezza propria di questo fiore, in effetti, la rende molto sensibile alle condizioni estreme, che siano il caldo o il freddo. In caso di radici irrimediabilmente morte, meglio eliminarle singolarmente avendo cura di lasciare quelle sane, perché possono portare comunque il nutrimento adeguato al fiore e alle foglie. Luce e temperatura costante renderanno l’orchidea sempre sana e bella.

Substrato e fertilizzanti

Il substrato sul fondo del vaso è fondamentale per garantire un buon drenaggio dell’acqua, evitando i marciumi radicali. Un letto costituito da corteccia di albero è quello più indicato per le orchidee, mentre il terriccio dovrà presentarsi leggero e sufficientemente poroso. Il concime va dato ogni due settimane circa e va usato quello specifico per questo fiore.

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Le orchidee prediligono acqua demineralizzata per l’innaffiatura, quindi meglio evitare quella troppo dura e calcarea. Le orchidee possono avere colori unici e brillanti, come quelle rosse, gialle e persino blu. Ma esistono anche tinte pastello che virano al rosa, al viola e al bianco. Coltivarle insieme è come comporre una tavolozza di colori.

Tra i fiori con cui si possono abbinare le orchidee, anche per una convivenza ideale, troviamo i tulipani, le gerbere, le rose e i tulipani. Molte piante a foglie verde scuro sono perfette se accostate a una o più orchidee, anche a livello cromatico. Usate quale decorazione in un salotto o come centrotavola sono eleganti e profumate.

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