
E’ un gesto che facciamo sempre, quello di decidere di usare, l’acqua del rubinetto, per innaffiare le piante. Ebbene, quello che in pochi sanno, è che si tratta di una acqua molto dura. Che dentro ha, minerali e anche calcare. Per cui, sarebbe meglio evitarla, o in caso trattarla con dei sistemi particolari.
Perlite
Un primo metodo, per potere alleggerire l’acqua dura, è quella di usare la perlite. Per chi non lo sapesse, sono delle pietruzze bianche, che vengono mescolate al terriccio. Una sorta, di roccia vulcanica, che essendo porosa, permette all’acqua di poterla attraversare. Per cui, non essere cosi, tanto dura, come all’inizio.

La perlite, per intenderci, fa da filtro. E questo, grazie alla presenza di materiali, come magnesio e carbonato di calcio. Entrambe le cose, vengono filtrate, nel corso dell’assorbimento della pietra. E’ un passaggio, che permette di potere raggiungere, in modo veloce, il risultato, senza dovere pensare a fin troppe cose.
L’unica cosa, a cui prestare attenzione, è che la quantità di perlite, sia quella giusta. In questo modo, l’acqua, che si mette dentro il terriccio, viene in modo automatico, filtrata. E non si corre il rischio, che l’acqua dura, possa danneggiare ogni cosa. E’ un sistema, che è già stato provato.
Torba di muschio
Anche questo, è un ingrediente chiave del terriccio. Specialmente, per le piante che si trovano, in vaso o anche nelle fioriere. La torba di muschio, ha la capacità di assorbire, tutte le sostanze nutritive, che l’acqua stessa, rilascia, in modo graduale. E che quindi, esistono al suo interno, dal primo momento.

Un modo perfetto, per evitare che l’acqua possa restare dura, è quella di lasciare la stessa acqua di irrigazione, dentro la torba di muschio. Anche, per tutto il corso della notte. E aspettare, che le sostanze, che ci sono dentro, possano fare il loro corso, e cosi rendere l’acqua, morbida.
Questo sistema, insieme alla perlite, è perfetto. Le due cose, possono anche essere usate, in modo unito. Fanno da filtro, e portano ad un ottimo risultato. Ma, ci sono ancora altri sistemi, che possono sempre tornare utili, e che non richiedono, l’aggiunta di nessuna cosa specifica, ma solo di acqua.
Fare bollire l’acqua
Un modo, ancora più veloce, è quello di fare bollire l’acqua. E’ un metodo rapido, che permette anche il suo assorbimento. Grazie all’ebollizione, materiali come calcare, si depositano sul bordo della pentola, o ancora meglio, tendono ad evaporare. Per cui, a trovare la soluzione perfetta, per potere essere eliminati.

Possono passare, anche diverse ore, e in alcuni casi, anche la notte. Arrivati alla fine, si potranno notare, delle chiazze calcaree, che galleggiano, sulla superfice. Ebbene, questo sta ad indicare, che le cose, sono andate, proprio nel modo in cui si erano pensate. E alla fine, si è ottenuto, un ottimo risultato.
L’unica cosa da fare, è assicurarsi, che l’acqua, possa essere stata raffreddata. Specialmente, prima di usarla. Non si deve, mai usare l’acqua bollente, sul terriccio. O si rischia, di vedere morire le piante, anche prima di tempo. Insomma, in poco tempo, si rischia di perdere ogni cosa, e non poterla recuperare.
Usare fondi di caffè
Anche i fondi di caffè, sono in grado di abbassare, e di molto, quello che è il ph della terra. Il terriccio, in questo modo, non fa altro che diventare, più acido. Per questo motivo, anche dopo che sono stati usati, i fondi del caffè, non si devono mai gettare via.

Il consiglio, è quello di inserirli, dentro l’acqua, che si usa, per annaffiare le piante. Magari, se ne possono aggiungere, anche venti, o al massimo trenta grammi. Per ogni litro di acqua. E poi, non si deve fare altro, che lasciare tutto quanto, dentro l’annaffiatoio. Ed è fatta, il risultato, è ottimale.
In questo modo, si avrà la sicurezza di, ammorbidire l’acqua e renderla perfetta. E’ un dato di fatto, che le piante amano l’acqua meno dura. Per cui, trovare dei sistemi, che lo possano garantire, non fa altro che confermarlo. Usarne, uno di quelli appena citati, è la cosa migliore da fare.