Nuove regole tassa automobilistica: nel 2026 pagheranno di più i veicoli vecchi

La tassa automobilistica, comunemente nota in Italia come bollo auto, rappresenta un vero e proprio tributo obbligatorio. Si tratta di una imposta che ogni cittadino, proprietario di un veicolo regolarmente registrato e abilitato alla circolazione su strada, è tenuto a versare entro la data di scadenza indicata. Il pagamento del bollo auto è quindi un dovere fiscale legato al possesso del mezzo, indipendentemente dall’effettivo utilizzo dello stesso.

Come funziona?

Il Bollo auto, precedentemente denominato anche tassa di circolazione, non è uniforme per tutti i veicoli o per tutti i cittadini. Si tratta infatti di un’imposta variabile, la cui gestione è affidata principalmente alle singole regioni italiane. L’importo dovuto dipende da diversi fattori, tra cui la regione di residenza, la tipologia di veicolo, la sua potenza espressa in kilowatt, l’età del mezzo e la sua classe ambientale.

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Il pagamento del bollo auto deve essere effettuato annualmente da parte dei proprietari, degli usufruttuari o anche dai titolari di contratti di noleggio a lungo termine. È importante sottolineare che la tassa automobilistica è dovuta anche se il veicolo non viene utilizzato, poiché si tratta di una tassa sul possesso e non sull’uso del mezzo.

A differenza dell’assicurazione obbligatoria, il mancato pagamento del bollo auto non comporta un’immediata sanzione durante un controllo su strada, come potrebbe accadere per la mancanza di copertura assicurativa. Tuttavia, il mancato versamento di questa imposta costituisce una violazione fiscale che può portare a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, al fermo amministrativo del veicolo.

Come viene calcolata la tassa automobilistica nel 2025

Il meccanismo di calcolo della tassa automobilistica è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi anni. L’importo si basa principalmente sulla potenza del veicolo, espressa in kilowatt, a cui si aggiungono altri parametri come l’età del mezzo e la sua classe ambientale (indicata dalla normativa Euro), che determina il livello di emissioni inquinanti.

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Di conseguenza, i veicoli più datati e con una classe ambientale inferiore (quindi più inquinanti) sono soggetti a tariffe più elevate. Tuttavia, poiché ogni regione può applicare criteri differenti, è necessario calcolare l’importo esatto in base alla propria situazione specifica.

Oggi è possibile conoscere con precisione l’importo e la scadenza del bollo auto semplicemente inserendo il numero di targa del veicolo su portali ufficiali come quello dell’ACI. Il pagamento può essere effettuato tramite il sistema PagoPA, bollettino postale, servizi digitali o presso ricevitorie autorizzate, offrendo così diverse modalità per adempiere all’obbligo.

Cosa cambierà nel 2026

Secondo quanto riportato da numerosi portali specializzati nel settore automobilistico, dal 2026 sono previste alcune novità che renderanno più oneroso il pagamento del bollo per i veicoli maggiormente inquinanti, in particolare quelli appartenenti alle categorie Euro 0 ed Euro 1. Le proiezioni indicano un possibile aumento dell’importo compreso tra il 10% e il 15% rispetto alle tariffe attuali.

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Questa maggiorazione rappresenta sia un aggravio economico per i proprietari di veicoli più vecchi sia un incentivo a rinnovare il parco auto, favorendo la sostituzione dei mezzi più obsoleti e inquinanti con modelli più moderni ed ecologici.

Al momento, invece, sembra essere stata accantonata l’ipotesi di introdurre una tassa automobilistica su base europea, che avrebbe previsto un calcolo dell’imposta in base ai chilometri percorsi, avvicinandosi così al modello dell’assicurazione obbligatoria. Tale proposta, nota come bollo auto europeo, non verrà implementata nel prossimo futuro.

Riduzione del bollo auto

Anche per il 2025 sono state confermate diverse agevolazioni per i veicoli a basso impatto ambientale, in particolare per quelli di nuova immatricolazione con alimentazione elettrica o ibrida. In ben 18 regioni italiane su 20, è prevista l’esenzione totale dal pagamento del bollo auto per i primi due anni dall’immatricolazione di veicoli elettrici.

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Successivamente, per i veicoli elettrici o ibridi di nuova immatricolazione, è previsto uno sconto significativo sull’importo del bollo, che può variare dal 60% al 75%, a seconda della regione. Inoltre, alcune categorie di cittadini possono beneficiare di ulteriori esenzioni o riduzioni.

I cosiddetti “veicoli storici”, ossia quelli immatricolati da almeno 30 anni, sono esenti dal pagamento del bollo auto. Per i veicoli con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni dalla prima immatricolazione, è prevista una riduzione dell’imposta pari a circa il 50%. In alcune regioni, inoltre, determinati veicoli possono circolare in aree normalmente interdette ad altri mezzi, grazie a specifiche deroghe.

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